venerdì 25 gennaio 2008

Napolitano e le leggi razziali



















Il presidente Giorgio Napolitano in occasione del Giorno della memoria ha dichiarato:


«Le leggi razziali di fatto prepararono l'Olocausto».

«Il 2008 è per noi un anno speciale, perché segna il sessantesimo
anniversario dell'entrata in vigore della Costituzione», ma al tempo stesso «il
settantesimo delle leggi razziali emanate dal regime fascista»



«Leggi che suscitarono orrore negli italiani rimasti consapevoli della
tradizione umanista e universalistica della nostra civiltà e del contributo ad
essa dato dalla comunità ebraica. Un provvedimento ancora più iniquo in quanto
gli ebrei italiani dopo l'Unità d'Italia, finalmente parificati nei diritti, si
sentivano ed erano cittadini, animati da forti sentimenti patriottici».



Napolitano riapre il dibattito sul razzismo fascista

Le leggi razziali rappresentano il momento più triste della storia del diritto italiano.

Un capitolo su cui si è a lungo sorvolato, preferendo sposare la comoda tesi di un Duce mai convinto razzista, costretto a dichiararsi antisemita solo per compiacere l'alleato tedesco.

Se è vero che il razzismo antiebraico non farà presa sugli italiani, nonostante l'incalzante propaganda, e che le persecuzioni degli ebrei in Italia non possono essere minimamente paragonate a quelle condotte dal nazismo, è pur vero che la "politica della razza" sarà una delle idee chiave del regime.


Follia ed ossessione alla quale forniranno il loro apporto, non solo i più noti e fanatici antisemiti come Giovanni Preziosi o Telesio Interlandi , ma anche famosi docenti universitari, intellettuali o pseudo tali , che non si limiteranno ad aderire alla politica razziale ma ne forniranno gli strumenti teorico-culturali per giustificarla e supportarla, dopo averne negli anni precedenti preparato le condizioni predisponenti.

Il primo documento ufficiale del razzismo nostrano è, non a caso, Il Manifesto degli Scienziati razzisti al quale aderiranno personalità non di secondo piano, come qualcuno ha inopportunamnente scritto, ma professori ordinari, direttori di cattedra e presidenti di importanti società scientifiche.


Ma les liaisons dangereuses tra scienza e politica ovvero tra accademia e potere sono una costante malsana della storia del 900 che le tristi esperienze passate e presenti non hanno la forza di eradicare.

Bibliografia:
G. Israel, P. Nastasi "Scienza e razza nell'Italia fascista". Il Mulino, Bologna, 1998
R. De Felice "Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo", Einaudi, Torino 1961
M. Sarfatti "Gli ebrei nell'Italia fascista. Vicende, identità, persecuzione" , Torino, Einaudi, 2000
E. Collotti "Il fascismo e gli ebrei. Le leggi razziali in Italia", Laterza, bari, 2000
L. Parente, F. Gentile, R. M. Grillo (a cura di) "Giovanni Preziosi e la questione della razza in Italia". Rubettino, Cosenza 2005
F. Cuomo "I dieci. Chi erano gli scienziati italiani che firmarono il
Manifesto della razza". Baldini e Castoldi, Milano, 2005
S. Miselli , F. Zarzana "La scure di Davide", F. Angeli, Milano, 2005

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